reputazione e valori

 

In un recente incontro tra colleghi coach ci siamo chiesti, come possiamo prenderci cura della nostra reputazione professionale. Sono emersi una serie di spunti molto interessanti.

La reputazione può essere definita come il valore percepito e attribuito ad una persona o ad un’organizzazione in un determinato contesto.

Da un punto di vista sistemico la reputazione risulta dalla risonanza tra i valori espressi dalla persona (o dall’organizzazione) ed i valori espressi dal contesto. Il concetto di risonanza evidenzia che non c’è certezza di congruenza tra i segnali trasmessi, le parole dette, e le interpretazioni del ricevente, di chi le ascolta. La miglior intenzione non muove niente se non viene colta.

n che maniera possiamo dunque favorire una risonanza positiva?

Tutto inizia dal proprio sistema di valori. Possiamo immaginare i valori come una bussola che orienta il nostro fare e pensare tracciando il confine tra bene e male. I valori appaiano prevalentemente a livello implicito, non sono frutto di riflessioni e pensieri consapevoli. Per comprendere il meccanismo, conoscerli e capire come influenzano il nostro comportamento abbiamo proposto ricorrere ad uno schema teorico e ad una tecnica di supporto.

Friedemann Schulz von Thun, noto esperto di comunicazione, propone una teoria plausibile sui valori.

 

 

Preso per sé un valore – come la parsimonia – non offre informazioni precise sul comportamento che induce. L’unica cosa certa è che portato all’eccesso potrebbe trasformarsi in avarizia (e di riflesso produrre comportamenti che incidono negativamente sulla reputazione). Per prevenire l’eccesso, l’esagerazione, ogni valore ha bisogno di un valore complementare che lo bilancia.

Nell’esempio, la parsimonia rimane positiva ed efficace solo se accompagnata da generosità. Ma attenzione, anche la generosità ha bisogno di essere controbilanciata per non cadere in sperpero. 

Da questa operazione logica si ricava un quadrato. L’area di questo quadrato comprende una molteplicità di opzioni tra cui grazie al buon senso, all’esperienza di vita e anche alla preparazione professionale possiamo scegliere (se consapevoli) quella più adatta per affrontare uno specifico contesto.

Per facilitare l’accesso mentale allo schema teorico abbiamo proposto una tecnica efficace e semplice: Management Constellation.

Durante il nostro incontro due colleghi ci hanno raccontato di aver vissuto situazioni critiche al livello valoriale. Li abbiamo invitati a rappresentare la mappa mentale che conservano della situazione mediante fogli disposti sul pavimento, iniziando con quadrato dei valori (valore principale, valore di compensazione, e i rispettivi valori eccessivi) che è entrato in gioco.  Successivamente hanno posizionato le persone coinvolte nella situazione (Coach, coachee, committente ecc.). Distanza e orientamento delle posizioni scelte hanno permesso di leggere e di comprendere la qualità delle relazioni tra queste persone e i rispettivi valori.

In entrambi i casi si è potuto vedere come la focalizzazione su un valore dominante restringeva la visuale del collega, la sua capacità di riflessione, comprensione e azione.

Nel primo caso l’eccessivo “attaccamento” al valore della “lealtà” verso il coachee impediva a coach e coachee di tenere in debito conto le intenzioni della direzione dell’azienda. Uno spostamento verso il valore complementare dell’”autonomia” ha permesso al nostro collega di sviluppare nuove idee per una buona gestione del mandato.

Nel secondo caso la collega era focalizzata in maniera eccessiva sul valore della “mediazione”. Ciò le impediva di supportare adeguatamente il coachee a sviluppare liberamente la determinazione per conseguire i propri obiettivi.

 Vorremmo riassumere qui gli insegnamenti più preziosi:

  • Emozioni forti e negative scaturiscono spesso dalla violazione di un nostro valore fondamentale.
  • Quando le emozioni provocano una qualsiasi forma di non-accettazione, la risonanza è interrotta e la reputazione messa a rischio.
  • Una reazione costruttiva ed equilibrata che favorisce la risonanza è possibile se identifichiamo i valori complementari che bilanciano il valore leso.
  • Uscire da soli da un vicolo cieco può essere molto difficile, una supervisione può essere di grande aiuto.
  • Lo si sapeva, ma ne abbiamo avuto ancora una volta la prova: nella professione di un coach è fondamentale imparare a riconoscere le proprie emozioni ed a valle, i propri valori principali. Insieme alle emozioni del coachee, sono informazioni preziosi per la comprensione del comportamento e parte integrante del pensiero.
  • Lo stesso vale per il coachee.
  • L’approccio sistemico delle Management Constellation è probabilmente il metodo più efficace per integrare l’intelligenza cognitiva con quella emotiva e permettere così una comprensione profonda della situazione.

La conoscenza e il training applicativo delle regole per la regia delle Management Constellation è utile per tutti coloro che lavorano con le persone (coach, trainer, insegnanti, manager, counsellor, ...).  La formazione è modulare con un corso base (certificato ICF – International Coach Federation – assegnazione di CCE) di 6 giorni e successivi corsi di perfezionamento specifico.

Georg Senoner e Brigitte Mauel, febbraio 2018

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